Stefania Miglietta dermatologa a Modena

Cos'è la luce pulsata?

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La metodica nota come Luce Pulsata (IPL) è un trattamento non invasivo in grado di aggredire diverse problematiche cutanee.

L'IPL sfrutta l'emissione di fasci luminosi non coerenti ad alta energia (JOULES per cmq) che ad intervalli regolari colpiscono una determinata zona, agendo in profondità.

Il suo impiego nell'epilazione è legato alla capacità di colpire direttamente la papilla germinativa del pelo, impedendone la ricrescita e conservando le strutture circostanti, mentre nel fotoringiovanimento (trattamento di rughe fini e superficiali, lentigo e discromie..) si agisce più in profondità determinando la produzione di nuovo collagene.

E' possibile l'utilizzo dell'IPL anche nel trattamento vascolare superficiale (spider nevi, teleangectasie, couperose).

Come funziona?

Il sistema IPL sfrutta, come la tecnologia laser, l'assorbimento della luce all'interno di cellule bersaglio (cromofori) della pelle. L'energia luminosa si trasforma in energia termica provocando un danno nella cellula bersaglio. A seconda della lunghezza d'onda esistono differenti sistemi IPL e differenti finalità di trattamento.

Epilazione

L'obiettivo nella metodica di epilazione è colpire il pigmento (melanina) del pelo, rallentando ed impedendo la ricrescita dello stesso.

E' estremamente importante definire prima della seduta gli obiettivi e le possibilità del trattamento IPL. E' necessario che lo specialista indaghi con attenzione eventuali cause di irsutismo che oltre a rendere difficoltoso o inutile il trattamento possono rappresentare una condizione clinica meritevole di attenzione più specifica.

Non ci si deve aspettare una rimozione sincrona e permanente dei peli. I peli, a seconda della fase in cui vengono colpiti tendono a ricrescere sempre più indeboliti e sempre meno fino ad ottenere una riduzione tra il 70-85% dei peli in 4-6 trattamenti.

Ovviamente per confermare lo stato di depilazione permanente occorre valutare l'efficacia nel tempo, talvolta occorre anche un anno o più per depilare in modo permanente e definitivo o inizialmente effettuare un ritocco una volta all'anno.

Gli unici metodi che garantiscono un'efficacia clinica superiore sono:

  • l'elettrolisi con un'efficacia clinica del 100%. Richiede, tuttavia, tempi lunghi e costi elevati per la necessità di colpire singolarmente con l'elettrobisturi i singoli bulbi piliferi. E' necessario un operatore esperto.
  • alcuni farmaci per via orale usati in continuo con specifiche indicazioni terapeutiche.

Di dubbia efficacia invece sono l'utilizzo di pinzette elettriche, l'elettrolisi transdermica e la depilazione transcutanea.

Cosa fare e non fare prima della seduta
  • Evitare l'esposizione solare e/o a lampade UV nelle settimane precedenti il trattamento (consigliabile evitare l'esposizione almeno 40 giorni)
  • In caso di scarsa tollerabilità al dolore può essere utilizzato un anestetico locale in crema nell'ora che precede il trattamento. La zona che talvolta lo richiede, se la densità di peli è alta è la regione inguinale). In genere, tuttavia, non è necessario alcun tipo di pretrattamento anestetico. A volte si può scegliere di applicare un gel freddo, ma di norma non è necessario in quanto i sistemi IPL integrano spesso un sistema di raffreddamento.
  • Se possibile accorciare il pelo in modo che sia 1,5-2 mm al momento della seduta: è il modo migliore per ridurre il fastidio ed agevolare il trattamento IPL.
  • Non applicare creme, gel nella regione da trattare.
  • Comunicare allo specialista l'utilizzo di farmaci a domicilio (alcuni farmaci possono essere fotosensibilizzanti).

Durante la seduta

Il trattamento di IPL per epilazione è estremamente rapido e consente di lavorare su aree anche molto estese in un lasso di tempo relativamente breve.

Sulla zona da trattare viene appoggiato il manipolo dello strumento il quale emette gli impulsi di luce secondo le modalità impostate dallo specialista in relazione al fototipo, al colore del pelo e alle dimensioni del pelo.

Il paziente avverte una sensazione di calore, che deve essere assolutamente ben tollerata e tollerabile e una sensazione simile a quella dello schiocco di un elastico a contatto con la pelle. E' fondamentale che il paziente aiuti lo specialista segnalando la presenza e l'intensità di queste sensazioni per poter guidare l'impostazione dei parametri che sono assolutamente personali.

Durante il trattamento il paziente (e l'operatore) deve indossare degli occhiali protettivi.

La durata del trattamento varia a seconda dell'estensione delle zone da trattare.

La seduta deve essere ripetuta dopo 3-6 settimane ed in media occorrono 4-6 sedute per ottenere il risultato desiderato. Inizialmente la frequenza sarà ravvicinata poi tenderà a ridursi a fronte del ritmo sempre minore di crescita dei peli.

Cosa fare e non fare dopo la seduta

  • Evitare l'esposizione solare e/o a lampade UV nelle settimane successive il trattamento (consigliabile evitare l'esposizione almeno 40 giorni)
  • E' possibile rientrare alle proprie attività immediatamente dopo la seduta. La zona trattata può essere arrossata per qualche minuto.

Chi può fare IPL? Quali zone del corpo possono essere trattate?

Il candidato ideale all'epilazione IPL è il soggetto con capelli scuri e fototipo chiaro, ma in generale la condizione in cui il pelo è più scuro rispetto alla cute circostante consente di lavorare agevolmente. Alcuni sistemi IPL, tuttavia, consentono il trattamento anche di pelli scure e peli bianchi grazie a filtri specifici, evitando il rischio di eritema o ustione.

Qualunque zona del corpo è adatta all'epilazione IPL (con esclusione della regione perioculare e della regione genitale).

Su peli rossi, biondi o grigi la tecnologia IPL potrebbe non essere efficace.

Devo aspettarmi effetti collaterali?

Quando presenti gli effetti collaterali sono in genere lievi. E' possibile il riscontro di:

  • Dolore durante il trattamento (il raffreddamento della cute o l'utilizzo di un anestetico locale lo riducono)
  • Rossore (eritema) e maggiore sensibilità della pelle immediatamente dopo il trattamento. A volte può durare qualche giorno e si associa a secchezza e lieve gonfiore (come per un lieve eritema solare)
  • Formazione di vesciche. E' un evento raro legato ad un eccessivo assorbimento dell'energia luminosa da parte del pigmento cutaneo (melanina). Se il danno raggiunge i melanociti (cellule che producono melanina) si possono creare discromie (macchie) o cicatrici superficiali in genere difficilmente permanenti.
  • Presenza di aree contuse nel 10% circa dei pazienti (per pressione sulla cute del manipolo).

Chi non può sottoporsi a terapia con luce pulsata?

  • Pazienti in gravidanza e allattamento
  • Pazienti affetti da epilessia
  • Fototipi eccessivamente scuri
  • Pazienti esposti al sole e/o UV nelle ultime 3-4 settimane
  • Presenza di neoplasie cutanee nell'area di trattamento
  • Presenza di ferite nell'area di trattamento
  • Presenza di importanti cicatrici nell'area di trattamento e tendenza a formare cicatrici ipertrofiche e/o cheloidi
  • Pazienti fotosensibili o in terapia con farmaci fotosensibilizzanti (in particolare alle lunghezze d'onda di 560-1200 nm), anche erbe, integratori o vitamine o farmaci quali isotretinoina, retinoidi topici e sistemici e tetracicline.
  • Pazienti portatori di pace-maker o defibrillatori o gravi cardiopatie
  • Pazienti portatori di impianti o protesi metalliche nella zona di trattamento
  • Presenza di varici nelle zone da trattare
  • Presenza di lentigginosi (con lentigo di grandi dimensioni) nell'area di trattamento
  • Pazienti immunodepressi per patologia (HIV, AIDS....) o per l'utilizzo di farmaci immunosoppressori.
  • Pazienti diabetici
  • Pazienti affetti da coagulopatie o in trattamento con anticoagulanti
  • Pazienti con sindrome dell'ovaio policistico
  • Pazienti affetti da patologie cutanee in fase attiva nella zona di trattamento (psoriasi, eczema, ustioni, infezioni herpetiche, ferite....)
  • Pazienti in trattamento con farmaci che stimolano la crescita del pelo (es. minoxidil)
  • Pazienti con tatuaggi o trucco permanente nella zona di trattamento

Fotoringiovanimento

E' una tecnica di resurfacing non ablativo che colpisce gli strati profondi della pelle (derma) senza alterare gli strati superficiali (epidermide). Risulta, pertanto, meno invasivo e meno aggressivo rispetto ad un resurfacing ablativo e consente un recupero pressoché immediato della socialità e dell'attività lavorativa.

Molti preferiscono questa metodica perché non richiede tempi di inattività.

Il bersaglio in questo caso è il pigmento rosso/marrone della cute. L'irradiazione determina un'iperemia dermo-ipodermica ed un aumento del ricambio tissutale che si completa in 2-3 settimane dopo l'irradiazione.

L'effetto terapeutico consente di migliorare la consistenza, tonicità e luminosità della pelle di viso, collo, torace, braccia e mani. I fibroblasti vengono stimolati in modo non invasivo, con conseguente produzione di nuove fibre collagene, mentre lo stimolo termico indotto dai fasci di luce determina la distruzione di melanina negli strati basali dell'epidermide con conseguente riduzione delle discromie/ipercromie.

La ripetizione del trattamento 2-3 volte l'anno consente di rallentare sensibilmente il processo di invecchiamento cutaneo.

Il trattamento può essere abbinato a trattamenti che agiscono a livello degli strati superficiali quali peeling, dermoabrasione e laser CO2.

Attraverso questa metodica è possibile ridurre/eliminare la presenza di lentigo senili e attiniche, zone di eritrosi del decolté, couperose, pori dilatati , piccole rughe e cicatrici post-acneiche.

Durante la seduta

Durante il trattamento il paziente (e l'operatore) deve indossare degli occhiali protettivi.

I risultati sono ben visibili dopo 2-3 trattamenti e continuano ad incrementare nei primi 6 mesi dal trattamento. Un ciclo in genere prevede 3-5 sedute a distanza di 3-4 settimane. E' possibile sottoporsi a mantenimento con 1-2 sedute ogni 6 mesi.

Cosa fare e non fare dopo la seduta

Evitare l'esposizione solare e/o a lampade UV nelle settimane successive il trattamento (consigliabile evitare l'esposizione almeno 40 giorni).

E' possibile rientrare alle proprie attività immediatamente dopo la seduta. La zona trattata può essere arrossata per qualche minuto.

Devo aspettarmi effetti collaterali?

Il trattamento è uno dei più sicuri ed è pressoché indolore. L'eventuale comparsa di effetti collaterali (eritema, contusioni, infiammazione..) tende a risolvere nell'arco di due giorni. La metodica consente un ritorno alla socialità e alle attività lavorative immediata.

La metodica non è adatta a soggetti con fototipo scuro.

Chi non può sottoporsi a terapia con luce pulsata?

Valgono le stesse considerazioni già descritte per la modalità epilazione.

  • Pazienti in gravidanza e allattamento
  • Pazienti affetti da epilessia
  • Fototipi eccessivamente scuri
  • Pazienti esposti al sole e/o UV nelle ultime 3-4 settimane
  • Presenza di neoplasie cutanee nell'area di trattamento
  • Presenza di ferite nell'area di trattamento
  • Presenza di importanti cicatrici nell'area di trattamento e tendenza a formare cicatrici ipertrofiche e/o cheloidi
  • Pazienti fotosensibili o in terapia con farmaci fotosensibilizzanti (in particolare alle lunghezze d'onda di 560-1200 nm), anche erbe, integratori o vitamine o farmaci quali isotretinoina, retinoidi topici e sistemici e tetracicline.
  • Pazienti portatori di pace-maker o defibrillatori o gravi cardiopatie
  • Pazienti portatori di impianti o protesi metalliche nella zona di trattamento
  • Presenza di varici nelle zone da trattare
  • Presenza di lentigginosi (con lentigo di grandi dimensioni) nell'area di trattamento
  • Pazienti immunodepressi per patologia (HIV, AIDS....) o per l'utilizzo di farmaci immunosoppressori.
  • Pazienti diabetici
  • Pazienti affetti da coagulopatie o in trattamento con anticoagulanti
  • Pazienti con sindrome dell'ovaio policistico
  • Pazienti affetti da patologie cutanee in fase attiva nella zona di trattamento (psoriasi, eczema, ustioni, infezioni herpetiche, ferite....)
  • Pazienti in trattamento con farmaci che stimolano la crescita del pelo (es. minoxidil)
  • Pazienti con tatuaggi o trucco permanente nella zona di trattamento

Di Stefania Miglietta

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