Pressoterapia

La pressoterapia è un trattamento fisioterapico meccanico le cui finalità sono:

1. drenare gli eccessi di liquido ristagnante nei tessuti sottocutanei;
2. favorire il ritorno venoso e linfatico nel rispetto delle strutture e del loro normale funzionamento.

La metodica viene impiegata prevalentemente nei seguenti ambiti:

• Medicina fisica e riabilitativa per il trattamento degli edemi post/chirurgici successivi ad immobilizzazione degli arti;
• Medicina estetica per la mobilizzazione di liquidi sottocutanei ristagnanti nelle aree cellulitiche, in particolare glutei e fianchi;
• Angiologia/Dermatologia come trattamento abbinato alla terapia sclerosante o laser assistita delle ectasie capillari al fine di facilitare il ritorno venoso e linfatico.

Come funziona

L'apparato per la pressoterapia consiste in una serie di manicotti gonfiabili collegati ad una pompa computerizzata a controllo programmabile.

Gli apparati più moderni esercitano, con meccanismo progressivamente uniforme (gambale «sea wave») una compressione decrescente dall'estremità dell'arto verso la radice per favorire un fisiologico deflusso dei liquidi in eccesso.

La possibilità di programmare la pompa permette di variare le pressioni relativamente ai distretti e ai disturbi da trattare (con pressioni moderate ad esempio in medicina estetica e con pressioni più elevate nel trattamento del «braccio grosso» post/mastectomia).

Più in generale la possibilità di programmare l'apparato permette di personalizzare il trattamento sulle necessità del singolo Paziente e nel rispetto dei problemi distrettuali (presenza di lesioni cutanee, gavoccioli varicosi, ecc.).

Durata della seduta

Una seduta di pressoterapia dura mediamente 50 minuti. In caso di trattamento del viso la seduta dura 15 minuti. In caso di trattamento abbinato alla seduta di cavitazione la durata è mediamente di 25 minuti.

Indicazioni cliniche al trattamento con pressoterapia

Angiologia/flebologia

• Disturbi degli arti inferiori da insufficienza venosa (non complicati da tromboflebite);
• Ulcere varicose (non infette) e altre lesioni trofiche secondarie ad insufficienza venosa cronica;
• Edema linfatico semplice e (più in generale) altri disturbi da stasi linfatica;
• Edemi premestruali degli arti.

Disturbi internistici (malattie edemigene)

Edemi secondari a insufficienza renale; Edemi secondari ad insufficienza cardiaca lieve e comunque in fase di adeguato compenso farmacologico, Edemi gravidici (in assenza di gestosi e comunque sotto controllo ginecologico) e post gravidici, in assenza di complicanze flebitiche.

Medicina estetica e chirurgia estetica

• Cellulite (sia dura che molle);
• Disturbi da gambe stanche (effetto rilassante);
• Esiti di liposuzione, per facilitare l'adesione fibrosa (effetto adesivizzante) dei distretti scollati, ma anche per ridurre edemi residui.

Chirurgia generale e ortopedica

• Esiti di mastectomia con asportazione dei linfonodi del cavo ascellare. La pressoterapia è associabile al linfodrenaggio nel trattamento dell'edema diffuso del braccio e della mano;
• Esiti di fratture di arti inferiori (operate o semplicemente immobilizzate) per contrastare l'edema da immobilizzazione e da non utilizzo dell'arto.

Controindicazioni alla pressoterapia

• Infiammazioni in atto (flebite, trombosi venosa profonda, tromboflebite);
• Infezioni in atto (ad esempio su ulcera varicosa);
• Neoplasie maligne in atto (possibilità di diffusione metastatica);
• Edemi gravidici in presenza di gestosi;
• Insufficienza cardiaca moderata/severa (per la possibilità di sovraccarico cardiaco secondario a riassorbimento di edemi.

Di Stefania Miglietta